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Cani piccola taglia: quale razza scegliere?

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Vuoi sapere quali razze di cani piccola taglia sono adatte a vivere con te? Prosegui nella lettura di questo articolo e lo scoprirai!
Hai una passione per i cani piccola taglia, ma non sai quale scegliere? Sei capitato ne posto giusto. In questa guida infatti ti elencherò alcune delle razze di cani piccola taglia più gettonate. Sì, so quello che stai pensando, si tratta di una scelta difficile perché ogni cane ha le sue caratteristiche e a modo suo è adorabile e unico. Però leggendo questo articolo puoi avere una panoramica completa delle razze piccole più comuni, ciò ti aiuterà a comprendere quale possa essere quella più adatta a te e alle tue esigenze. Prima di entrare nel mondo dei cagnolini di taglia piccola facciamo però una premessa chiedendoci per quali motivi bisogna scegliere o non scegliere queste razze canine.
Cani piccola taglia: perché?
Cominciamo chiedendoci perché stiamo scegliendo cani piccola taglia?
- Spazio: cani più grossi, necessitano di più spazio, per camminare, correre, giocare e quant’altro. Non potete di certo far vivere un alano dentro un monolocale! Specialmente per chi abita in piccoli appartamenti all’interno di condomini, è preferibile optare per cani piccola taglia, i quali sono anche più adatti a vivere in casa. Tuttavia non bisogna generalizzare, perché alcuni cani piccola taglia per la loro vivacità hanno bisogno di molto spazio per correre e giocare, quindi se non hai a disposizione tempo per portarli al parco è bene optare per altre razze canine.
- Sono adorabili: i cani piccola taglia ricordano i cuccioli, perché mantengono per tutta la vita quelle caratteristiche infantili che li rendono ai nostri occhi irresistibili.
- Costi: più elevata è la stazza del nostro animale e più è la quantità di cibo che dovremo fornirgli. Ora come ora, può sembrare un fatto di poco conto. Nel lungo periodo, però, avere un cane piccola taglia che in proporzione ha bisogno di una minore quantità di cibo può rivelarsi determinante per il nostro portafoglio.
Tieni poi presente che possedere un animale, di qualsiasi tipo, non è un gioco. Un cane ha numerose esigenze: richiede tempo, amore, cure mediche da parte del padrone. Deve essere trattato con riguardo. Prima di prenderne uno, sarebbe meglio ponderare bene sulla scelta.
Ora scopriamo i 6 cani piccola taglia più adorabili
Jack Russel Terrier
La particolarità di questo piccolo cane è il carattere brioso e giocherellone. Il Jack Russel venne selezionato in Inghilterra, agli inizi dell’800. Pensato inizialmente come cane da caccia, è oggi uno dei più consueti cani piccola taglia da compagnia. Proprio per il suo istinto cacciatore, esso è anche pieno d’energie: avrà infatti bisogno di lunghe camminate, di giocare. Insomma, se siete pigri il jack russel non è probabilmente il più adatto a voi!
E mi raccomando: se dovete dargli un nome, non chiamatelo Jack!
Pechinese
Questa razza di cane proviene addirittura dall’Asia, proprio dalla città di Pechino (da cui prende il nome). Il Pechinese è un cane particolarmente basso: può avere un’altezza al garrese tra i 15 ed i 25 cm. Per il peso invece può oscillare fra i 2 ed i 5 kg. A differenza di altre, questa razza canina non è per nulla impegnativa. Infatti, non ha bisogno di particolare esercizio fisico e tende ad essere coccolone con il proprio padrone. Inoltre è sicuro di sé, riservato e altezzoso. Non ama la vita all’aria aperta e per questo è particolarmente indicato per persone di una certa età, con cui può serenamente stare in appartamento.
Volpino di Pomerania
Anche il Volpino di Pomerania, fra i vari cani piccola taglia è molto gettonato. Può arrivare a 22 cm di altezza e a massimo 3 kg di peso. Nonostante le ridotte dimensioni, risulta però essere dal temperamento energico e vivace. Può benissimo vivere in casa ma, a contrario del Pechinese, necessita di uscire spesso e avere interazioni sociali con altri cani. Come razza, non presenta particolare bisogni alimentari. Di buona salute e molto longevo, questo cane è anche molto usato nell’agility dog.
Chihuahua
Il Chihuahua oppure Chiwawa deve il nome allo stato messicano in cui nacquero i primi allevamenti di questa razza. Il Chihuahua è la razza più piccola al mondo. Può avere un’altezza al garrese fino a 20 cm e un peso che varia da 1,5 e 3kg. Si conferma come uno dei cani piccola taglia di dimensioni minori. Può essere sia a pelo lungo che a pelo corto. Possiede una forte dentatura che richiedere varie cure. Anche questo è un cane adatto alla vita di casa. Non è particolarmente aggressivo, anche se può abbaiare per molto.
Yorkshire Terrier
Prende il nome dall’omonima contea dell’Inghilterra, dove vennero allevati i primi esemplari di questa simpatica razza. Può arrivare fino a 3 kg di peso, va considerato che ha un pelo piuttosto lungo. Come razza di cane piccola taglia è molto docile, attiva e intelligente. Ama farsi coccolare dal proprio padrone e starsene a poltrire: in casa vostra si troverà sicuramente a suo agio! Va d’accordo con gli altri animali domestici, anche se può essere aggressivo con gli sconosciuti.
Carlino
Infine, quella del Carlino è una razza molto antica, addirittura se ne hanno raffigurazioni a partire dal 400 a.C. Le sue caratteristiche fisiche questa razza canina ad avere un aspetto unico che lo differenzia da tutte le altre specie di cani piccola taglia. Per riconoscere un Carlino, basta osservare la faccia dell’animaletto interessato: muso corto, rotondo e rugoso. Fin troppo peculiare per sbagliarsi! Il Carlino può avere un’altezza al garrese fino a 32 cm e un peso che varia tra i 6 e gli 8 kg. Come temperamento, è molto attivo, vivace ma non aggressivo. Necessita del dovuto affetto da parte dei padroni, ma ripaga con una fedeltà fuori dal comune. Di particolare interesse è invece la sua salute. Infatti, il Carlino è delicato: può facilmente incappare nell’obesità, avere problemi respiratori (derivati dal muso schiacciato), infezioni cutanee e congiuntiviti. Per questo, prima di prender con sé un cane di tale razza, si deve esser consapevoli di questi problemi di salute.
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La gastroenterite nel cane e nel gatto

Nel corso della stagione invernale, sono sempre di più i casi di cani, ma anche di gatti che devono affrontare delle forme piuttosto intense e forti di gastroenterite. Si tratta di disturbo comune a entrambi gli animali, che sostanzialmente si verifica con l’emissione frequente di feci molli o liquide. Un disturbo che viene chiamato diarrea e che si caratterizza per corrispondere a un incremento del quantitativo di acqua che è presente nelle feci, oppure un aumento della frequenza con cui si verifica la loro espulsione o, ancora, del volume.
Un aspetto decisamente importante è quello di tratteggiare già una prima differenza tra un caso di diarrea acuta con un caso di diarrea cronica. Altrettanto importante capire se la problematica è andata ad attaccare il grosso piuttosto che il piccolo intestino. Fondamentale anche riuscire a individuare il problema alla fonte, ovvero se la diarrea corrisponde esclusivamente a un sintomo di un’altra patologia in essere, che può essere anche di natura extra intestinale.
Fondamentale l’uso di prodotti efficaci contro la diarrea, anche a titolo di prevenzione
La diarrea acuta rappresenta un segnale di come l’assorbimento a livello intestinale presenti un malfunzionamento. Proprio per questo motivo, si consiglia di utilizzare dei prodotti estremamente efficaci in tal senso, come ad esempio quelli che si possono trovare sulla piattaforma online di Florentero.it, in grado di garantire un rafforzamento dello stato immunitario del cane o del gatto e, al contempo, di riportare l’equilibrio idrosalino entro dei livelli corretti.
Importante, in tal senso, anche a titolo di prevenzione l’uso di prodotti che contengono quelle sostanze che vengono chiamati probiotici. Ad esempio, il Lactobacillus acidophilus rappresenta uno dei probiotici maggiormente diffusi e analizzati, visto che si riflette in maniera estremamente benefica sul benessere a livello intestinale sia dei cani che dei gatti.
Tra i principali effetti positivi sul benessere dell’animale in merito all’uso dei probiotici, troviamo certamente il fatto di ottenere un netto miglioramento della consistenza che caratterizza le feci, ma anche un incremento della presenza di questo probiotico all’interno dell’intestino.
Diarrea acuta: le principali cause
Si suole parlare di diarrea acuta nel caso in cui il cane o il gatto è stato colpito da attacchi a distanza di meno di due settimane. C’è da mettere in evidenza come nei cani e nei gatti che sono stati vaccinati, il rischio di essere colpiti dalla diarrea acuta è piuttosto basso, ma spesso il problema è più che altro correlato ad un’altra patologia emersa a livello gastrointestinale.
La diarrea acuta può derivare da delle infezioni, piuttosto che da delle problematiche alimentari, come ad esempio allergie oppure intolleranze. Il fatto di ritrovare all’interno delle feci delle tracce di sangue vivo, ma anche di muco oppure una complicazione ad espellere le feci, possono senz’altro far pensare a una problematica che ha preso di mira il grosso intestino. Nel caso in cui il cane o il gatto dovesse perdere molto peso, oppure ci sia nelle feci del sangue digerito, ecco che questi segnali portano a pensare che il problema dovrebbe essere correlato più che altro al piccolo intestino.
Negli animali in cui la diarrea si manifesta in modo piuttosto leggero, non c’è bisogno di interrompere la somministrazione normale dei pasti. Nel caso in cui non ci siano degli episodi di vomito oppure il cane sia disidratato, ecco che è sufficiente seguire una terapia di supporto e ridurre le porzioni di cibo, dandole più di frequente nel corso della giornata all’animale. In ogni caso, l’ultima parola spetta evidentemente al medico veterinario, che saprà consigliata la migliore terapia da seguire, solamente dopo aver prescritto un serie di esami, tra cui prioritariamente quello delle feci.

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Cuccioli e sonno: come valutare se il cucciolo dorme tanto?

Avere un animale domestico in casa è motivo di gioia e di tenerezza. La sua presenza svolge un ruolo fondamentale nella valorizzazione di un legame affettivo sincero, oltre che ricco di sfaccettature. Per consolidare questo rapporto, è necessario tenere d’occhio i suoi comportamenti e la sua predisposizione verso qualunque tipologia di iniziativa presa nel corso di una giornata, soprattutto quando è piccolo e ha bisogno di cure e attenzioni. Pertanto, se tende a dormire troppo, bisogna valutare alcuni aspetti fondamentali che potrebbero incidere concretamente sul suo ciclo del sonno.
Cuccioli che dormono: le fasi del sonno
Per determinare se il ciclo del sonno del proprio cucciolo è regolare, bisogna osservare le sue abitudini e lo stato di salute che presenta in quel determinato frangente della sua vita. Perciò, prima di stabilire che le sue ore di sonno non sono sufficienti, vanno analizzate le fasi del sonno del diretto interessato. Solo così si potrà constatare che il suo comportamento è simile a quello dei cuccioli che dormono tanto e ininterrottamente.
La prima fase da considerare è l’addormentamento, ossia quella transizione dallo stato di veglia a quello di sonno. Solitamente dura pochi minuti e il cucciolo può rispondere ancora agli stimoli esterni. La fase successiva riguarda il sonno leggero. In questo frangente, è difficile che il cucciolo si svegli all’improvviso. Nonostante ciò, potrebbe produrre delle reazioni brusche mentre la frequenza cardiaca diminuisce sensibilmente.
Per quanto riguarda il sonno profondo, si ha a che fare con uno stato in cui le onde cerebrali sono ampie e la respirazione segue un ritmo abbastanza lento. Pertanto in questa fase – che dura all’incirca 20 minuti – il cucciolo non sogna e inizia a godersi il riposo beatamente.
Infine, c’è la fase REM, caratterizzata da un’intensa attività cerebrale capace di condurre il cucciolo a sognare. Durante tale frangente, il cucciolo muove, tra l’altro, le zampe e le orecchie.
Quand’è che i cuccioli dormono tanto?
Quando il cucciolo dorme tanto, non c’è bisogno di preoccuparsi più di tanto poiché è un comportamento assolutamente normale durante questa fase dedicata alla crescita. Il tutto non è assolutamente legato a qualche patologia o a qualche sintomo in particolare, dato che in condizioni normali (ossia fino alla dodicesima settimana) si possono raggiungere le 18 o le 20 ore al giorno di sonno.
D’altro canto, si deve tenere conto del fatto che per un cucciolo ci sono tante informazioni nuove da assimilare, per cui il mondo circostante lo stanca inducendolo a dormire più del dovuto. Dalla dodicesima settimana in poi, ci saranno dei cambiamenti incentrati soprattutto sullo sviluppo di una maggiore attività e di nuove azioni fisiche e mentali che lo terranno impegnato senza stancarlo eccessivamente. Infine, quando ci si accorge che il cucciolo dorme tanto, non svegliarlo. Il suggerimento da seguire è quello di trattarli con dolcezza e delicatezza evitando traumi di qualunque tipo, poiché agendo in maniera diversa si corre il rischio di produrre degli effetti controproducenti in grado di destabilizzarlo e di non concentrarsi sul suo processo di crescita.

Classe ’84. Ho sempre avuto una spropositata passione per gli animali che mi ha portato ad avere un negozio specializzato e a lavorare nelle più importanti catene del settore pet in Italia. Ora mi sono ritirato dalle “scene” (per ora) e passo le giornate in ufficio con il mio labrador Orsa e faccio il SEO copywriter e webmaster.
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Classe ’84. Ho sempre avuto una spropositata passione per gli animali che mi ha portato ad avere un negozio specializzato e a lavorare nelle più importanti catene del settore pet in Italia. Ora mi sono ritirato dalle “scene” (per ora) e passo le giornate in ufficio con il mio labrador Orsa e faccio il SEO copywriter e webmaster.
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